La redazione di Cancelleria Lope oggi ti insegnerà una ricetta tradizionale di Creta con un formaggio che è diventato l’emblema della Grecia: la FETA che ha ricevuto la Denominazione di Origine Protetta (DOP – ottobre 2002)
Il suo sapore inconfondibile: sapido con una nota acidula.
Un’aroma intenso e ricco come la storia di questo formaggio così amato per le sue proprietà nutrizionali.
Latte di pecora e latte di capra nelle seguenti proporzioni: 80% il primo e 20% il secondo.
Trasferito, dopo la prima cagliata, il panetto, che viene salato in superficie, viene inserito in stampi dove si compirà lo spurgo dei liquidi e siero in eccesso. Questa fase, che dura circa 15 giorni, è costantemente monitorata. Temperatura circa 18°.
I panetti ottenuti vengono spostati in recipienti di legno per completare la stagionatura che sarà molto lenta e ad una temperatura compresa tra i 2° e i 3°. Sul formaggio viene usata una salamoia che permette al formaggio di non formare muffe o batteri e portare a compimento la stagionatura, senza l’uso di additivi chimici, per altri 30 giorni
Al termine di questo periodo la feta raggiungerà la sua consistenza semidura ma friabile.
C’era una volta….2000 anni fa: le origini della feta
Omero nell’Odissea parla già di questo formaggio (o di un suo antenato) che veniva lavorato dal Ciclope Polifemo!
Secondo la mitologia greca l’arte di produrre il formaggio fu donata agli uomini dagli dei; le Ninfe avrebbero insegnato ad Aristeo, figlio di Apollo, a cagliare il latte.
Il latte era davvero un alimento sacro poiché pare che Zeus, inseguito da Crono, fu nascosto dalla madre Rea e nutrito con il latte della capra Amaltea.
Si racconta poi che Zeus, per nutrire il figlio Ercole con latte affinché diventasse immortale, riempì il cielo di latte generando così la via Lattea.
Aristotele descrive in maniera documentata come il latte possa coagularsi grazie all’utilizzo del succo di fico.
Un’antica leggenda racconta che un mercante arabo, dovendo attraversare il deserto, conservò il latte in una sacca fatta con lo stomaco di una pecora. Il movimento, il caldo e gli enzimi rimasti nello stomaco, lavorarono il latte fino a farlo diventare cagliata.
I valori nutrizionali della feta.
La consistenza di questo formaggio inganna: lo consideriamo magro ma in realtà è semi grasso.
Con i suoi 264 kcal ogni 100 grammi, non è proprio tra i formaggi consigliati in una dieta ipocalorica.
Per il contenuto elevato di sale e colesterolo, deve essere consumato con attenzione.
Tuttavia è ricco di:
- vitamina B12 per combattere l’anemia
- fornisce probiotici per il buon funzionamento dell’intestino
- vitamina B6 per rafforzare il sistema immunitario
- vitamina B2, rimedio naturale contro l’emicrania e contro le malattie degenerative degli occhi
- fonte di calcio
La feta lombarda: il quartirolo
Una valida alternativa alla feta è il quartirolo, se vogliamo restare in Italia, vogliamo un alimento meno sapido e grasso.
Il nome di questo formaggio lombardo deriva da “quartirola”, l’erba cresciuta dopo il terzo taglio, quindi alla fine dell’estate, quando le mucche scendono a valle.
Il quartirolo deriva da latte vaccino; fresco assomiglia alla feta ma stagionato perde di acidità e assume sentori di fieno e un fondo di nocciola.
Ma passiamo alla nostra ricetta
DAKOS DI CRETA
Ingredienti:
- 4 crostini di orzo o farina integrale
- 3 pomodori
- 150 gr di feta (o quartirolo)
- origano fresco a piacere
- capperi a piacere
- 100ml di olio extra vergine
- sale e pepe a piacere
Pelate i pomodori e tagliateli a cubetti
Reidratate i crostini lasciandoli riposare qualche minuto dopo averli passati velocemente sotto l’acqua.
Condite i pomodori con olio, sale, pepe e origano.
Metteteli sui crostini; sbriciolate la feta ( o quartirolo), aggiungete i capperi e l’origano.
Ed ecco i vostri dakos pronti per essere gustati!
Potete comporli direttamente in spiaggia!
Un pranzo fresco, leggero…estivo!
la redazione di Lope Cda