La visita alla Fondazione Achille Castiglioni di Milano è un viaggio nella storia, nel design e nella quotidianità.
Quando si parla di design infatti non si può fare a meno di citare il famoso architetto milanese nato nel 1918.
Si laurea al Politecnico nel 1944 e, tra il 1955 e il 1979, vince 7 Compassi d’oro e numerosi premi in Triennale.
Uno dei fondatori dell’Associazione per il Disegno Industriale; ha ispirato generazioni di architetti e designer.
Ma Castiglioni non è solo design e architettura; prima di tutto è un uomo giocoso, divertente e creativo e “stracolmo” di senso pratico!
La figlia Giovanna ci accompagnerà nella visita della Fondazione in Piazza Castello 27 a Milano che fu, dal 1962, lo studio di Achille Castiglioni per più di quarant’anni.
La sua vivacità è quella di una donna cresciuta in un ambito stimolante, ironico e curioso; e con il papà lei ha riso, giocato, litigato e ammirato.
In questo museo è Vietato non toccare! Dobbiamo interrogarci, sorprenderci, sperimentare e osservare.
Durante la visita vengono mostrate quattro stanze: una con i prototipi, l’altra coi tecnigrafi, quindi quella degli oggetti anonimi da cui Castiglioni trasse ispirazione ed infine la sala delle riunioni dove sono raccolti gli oggetti che hanno fatto storia.
Su quel tavolo, grazie ai racconti di Giovanna, riusciamo ad immaginare al lavoro i due fratelli Achille e Pier Giacomo…ma anche le tavole rotonde con altri illustri esponenti della cultura milanese come Munari.
Bruno Munari
Lo scopo della Fondazione è quello di conservare, archiviare, catalogare e far conoscere tutte le opere di Castiglioni, un maestro eccezionale capace di far sentire tutti i suoi assistenti utili e partecipi. Dietro ad ogni creazione di Castiglioni c’è una storia da raccontare. Per divertirsi raccoglieva oggetti “anonimi” pescando nei mercati, grandi magazzini, botteghe, bancarelle e negozietti e poi li lasciava “maturare” allo scopo di trasformarli in altro. Capitava che le sue lezioni all’Università si incentrassero su un bicchiere portatile da caccia e pesca con lo scopo di far ragionare i suoi studenti.
Ogni pezzo per Castiglioni, racconta la figlia, aveva un design o un meccanismo singolare.
Achille Castiglioni
Grazie al suo sguardo curioso, attraverso la sua ironia e la sua passione, sono nati:
- la lampada parentesi , da uno schizzo di Manzù e che Castiglioni trasformerà per Flos. Sospesa tra pavimento e soffitto, scorre su una corda metallica alla quale è agganciata mediante un perno che permette un movimento a 360°. Materiali e componenti sono ridotti al minimo rispettando così i principi della produzione industriale di Castiglioni: semplicità e funzione.
- La Gibigiana per la Flos. Lampada da tavolo il cui nome nasce dai ricordi d’infanzia, quando i bambini “dispettosi” si divertivano a riflettere i raggi del sole sui pezzi di specchio o vetro. Composta da una struttura di alluminio, un trasformatore, un interruttore con variatore d’intensità e la luce diretta verso l’alto.
- Sella del 1957, nata come sgabello per telefono perché i telefoni un tempo erano a muro e si parlava in piedi. Da qui l’idea geniale di una sedia basculante per stare seduti “comodi” ma non troppo…così da scoraggiare le lunghe telefonate.
- La favolosa Lampada Arco del 1962 con base di marmo di Carrara e stelo telescopico in acciaio satinato. Il riflettore è orientabile e regolabile in altezza così da adattarsi ad ogni ambiente. E’ tra le più imitate al mondo.
- L’ Interruttore rompitratta per la luce disegnato con il fratello nel 1968 per la ditta Vlm. Diceva: “Ma ti rendi conto? Sono entrato nelle case di tutti”». Entrò davvero nelle case di tutti e ancora oggi è presente con il suo iconico “clic”! L’innovazione era determinata dal fatto che internamente non erano più presenti tre morsetti ma solo due; questo garantiva minore ingombro e costo di produzione.
- Sleek, il cucchiaio per barattoli. La sagoma di questo cucchiaio è ricavato dalla sagoma di un vasetto standard. La punta ha la stessa curvatura del barattolo e la parte terminale dritta per aderire alla parete del barattolo e raccogliere tutto il contenuto!
Ci siamo “innamorati” ancora una volta di Castiglioni e vorremmo possiate farlo anche voi.
Prossimamente con Lope Cda per un’esperienza davvero indimenticabile.
La redazione di Lope Cda