La Casa di Riposo è il capolavoro di Giuseppe Verdi, come amava definirla lui. ACQUISTA ORA
Voluta dal musicista per accogliere il riposo dei musicisti e realizzata dall’illustre architetto Camillo Boito tra il 1866 e il 1869.
La casa fu operativa solo dopo la morte del grande compositore per suo volere per evitare “ringraziamenti”.
Qui i musicisti non sono ospiti ma è Verdi che dimora nelle loro case.
Qui le persone sono persone che si circondano dei loro oggetti di casa; la vita è vita accompagnata ancora dalla musica e dalla bellezza. Qui si respira l’energia di chi ha covato nel cuore un sogno fatto di sacrifici in nome dell’arte. ACQUISTA ORA
E passeggiando tra le sale, ascoltando una Sonata in Do maggiore di Mozart o un Preludio in mi minore di Chopin, ripercorreremo la vita di Giuseppe Verdi, che fu non solo uno straordinario musicista ma anche un uomo molto amato.
Attraverso le suo opere scopriremo un parmense divenuto uno dei simboli più acclamati di Milano e d’Italia.
Le opere di Verdi sono sempre un analisi della natura umana e la complessità delle relazioni. ACQUISTA ORA
Per Verdi il teatro era il luogo dove, le passioni ed i comportamenti umani, potevano trovare lo spazio per esprimersi ed emozionare il pubblico, per lui l’ultimo e più importante giudice.
Con la sua “trilogia popolare” (Rigoletto, Il trovatore, La traviata), realizzata in appena due anni, tra il 1851 e il 1853, Verdi raggiunse l’apice del successo e la fama internazionale. ACQUISTA ORA
A ottant’anni il Maestro stupì ancora con il Falstaff, unica opera comica del Maestro.
Coda al Teatro alla Scala per la prima del Falstaff
il 27/01 1901, Giuseppe Verdi alle 2,50 di notte, morì nella camera n. 105 del Grand Hotel Et De Milan che dal 1872 aveva scelto come sua residenza milanese. ACQUISTA ORA
I cittadini e il comune sparsero paglia sulla strada sotto la sua stanza perché gli zoccoli dei cavalli e le ruote dei carri non disturbassero i suoi ultimi momenti di vita. Questo era l’affetto che Milano dimostrò al sommo Maestro.
Verdi avrebbe voluto un funerale privato; e fu così che alle prime luci dell’alba la carrozza con il suo corpo si mosse verso il Cimitero Monumentale. Ma tanto era l’amore dei cittadini per questo grande artista e uomo, che da ogni parte della città la gente accorse e decine di migliaia di persone accorsero ad attenderlo ai bastioni. “E il carro passava lentamente, avvolto nella nebbia mattinale, assumendo co’ suoi pennacchi e le gale un aspetto fantastico; e dietro camminavano urtandosi, sospingendosi altre decine di migliaia di uomini e di donne basso per la tristezza della funzione e dell’ora.”
Un mese dopo il corpo fu trasferito nella Cripta della Casa di Riposo; oltre 300.000 persone accompagnarono il sommo vate e un coro di 820 voci bianche dirette da Arturo Toscanini, intonarono il Va pensiero.
Vi invitiamo a conoscere meglio questo grande artista e ad emozionarvi insieme a noi, rivivendo il sogno di un uomo che ha contribuito a rendere grande l’Italia.
La redazione di Lope Cda