LE NOSTRE FAQ

Tutte le risposte alle tue domande, se non trovi la risposta alla tua domanda contattaci.

Per quale motivo i toner esausti sono considerati un rifiuto speciale?

Pur non presentando tossicità acuta specifica, i toner contengono polveri ultrafini, <100 nm, respirabili, capaci di penetrare fino agli alveoli polmonari. Una ripetuta esposizione aumenta il rischio di polmoniti croniche.

 

Perché non possono essere buttati nella spazzatura indifferenziata?

Le polveri granulari dei toner sono definite come “bio-persistenti”, non solubili in soluzioni acquose e quindi sono persistenti nei liquidi. Per questo motivo occorre una specifica prassi per lo smaltimento.

 

Chi è responsabile dello smaltimento?  

Il produttore del rifiuto resta sempre, per la legge, colui che produce il rifiuto con la sua attività

 

Lo scorretto smaltimento dei toner è sanzionabile? 

Si, la sanzione amministrativa va da € 2.600 a € 15.500 trattandosi di rifiuti speciali

 

Se ho una stampante a noleggio, devo ugualmente richiedere il certificato del corretto smaltimento del toner esausto?

Sì, il produttore (o detentore) al quale sia giuridicamente riconducibile la produzione dei rifiuti (toner e cartucce utilizzati ed esauriti), dovrà controllare che i trasportatori e i destinatari dei rifiuti abbiano le autorizzazioni necessarie per legge.

 

A chi bisogna affidare i toner esausti?

Società autorizzate allo smaltimento di questi rifiuti speciali, iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali che abbiano perciò delle specifiche autorizzazioni per il trasporto e/o recupero dei toner.

 

Cosa devo richiedere al trasportatore del mio rifiuto speciale?

Dovrà essere richiesto il FIR, Formulario di Identificazione del Rifiuto

 

Per quanti anni è necessario conservare il formulario di avvenuto smaltimento?

Per 5 anni 

I formati commerciale e protocollo sono uguali indipendentemente dalla marca del raccoglitore?
Millimetro più, millimetro meno si.
Fanno eccezione i Dox che hanno qualche millimetro in meno nei commerciali e qualche millimetro in più nei protocollo

Quanto è alto un raccoglitore commerciale?
Circa 30 cm

Quanto è alto un raccoglitore protocollo?
Circa 33 cm

Perché scegliere un formato piuttosto che un altro?
Principalmente occorre valutare la distanza dei ripiani in cui si intende riporli. Se sono troppo ravvicinati tra loro. Probabilmente un raccoglitore protocollo non si potrà inserire.
Poi occorre valutare le dimensioni dei documenti che si intende raccogliere. Il formato A4 sta giusto giusto nel modello commerciale, ma se dobbiamo archiviare documenti di formati vari o superiori all’A4 dobbiamo prediligere il modello protocollo

Quale è la distanza tra i due anelli?
8 cm

Posso utilizzare buste forate di qualsiasi marca per archiviare i miei documenti?
Le buste forate si chiamano “ a foratura universale” proprio perché si adattano a qualsiasi tipo di anello.
Rarissime le eccezioni.

Perché quelli con la tasca esterna costano di più?
Perché hanno il dorso plastificato e consentono di essere riutilizzati molte volte, con la semplice sostituzione della targhetta nella taschina.

Perché alcuni modelli costano molto più di altri?
Il costo di un raccoglitore è dato dal materiale di cui è composto.
Il cartone verniciato costa infinitamente meno del fibrone, del cartone rivestito in carta e del cartone rivestito in plastica.
Anche della tipologia di carta con cui si rivestono i cartoni, esistono diverse qualità; questo incide sul risultato finale e sul costo.
La custodia stessa può essere in materiale molto leggero oppure un bel cartone rivestito in carta e a volte  rinforzata sul fronte con barrette di metallo per rendere la sua struttura indeformabile

Tra quanti colori posso scegliere?
Dipende dalla marca e dal modello; mai meno di tre e per le marche più pregiate fino a 16.
Negli ultimi anni la gamma colori è stata ampliata sul formato protocollo e meno sui formato commerciale.

Che differenza c’è tra un timbro manuale ed uno autoinchiostrante?

Il timbro manuale necessita di cuscinetto inchiostrato esterno e inchiostro per ricaricarlo, mentre il timbro autoinchiostrante si alimenta tramite un cuscinetto interno che viene sostituito quando esausto.

Cosa può riprodurre il mio timbro?

Tutto quello che vuoi, comprese firme o immagini preferibilmente ad un solo colore.

In quali colori posso stampare?

Normalmente il timbro viene fornito con inchiostro nero; a richiesta possono essere inseriti cuscinetti di colore rosso, blu oppure verde. E’ possibile allestire dei cuscinetti di un colore particolare partendo da un cuscinetto neutro.

Esistono timbri che stampano in più colori?

Si, ma sono molto costosi.

Ci sono dei formati obbligatori?

No, esistono dei formati standard, ma c’è anche la possibilità di creare un timbro su misura.

Quali sono le dimensioni standard?

Le più comuni sono queste:
38x14mm
47x17mm
59x23mm
69x30mm
76x37mm
45x30mm
60x40mm
69x10mm
75x15mm
82x25mm

Di quante righe al massimo deve essere composto il timbro?

Dipende dal formato. La cosa importante è che il risultato della composizione grafica sia ben leggibile.

Chi decide cosa scrivere e come comporre il timbro?

Tu; è sufficiente comporre un testo con il carattere e la grafica che preferisci per ottenere un timbro identico oppure uguale ma adattato al formato che hai scelto.

Posso fare un timbro quadrato?

Si, certo, da 12mm di lato fino a 43mm

Posso fare un timbro rotondo?

Si ,certo, da diametro 12mm fino a 40mm

Posso personalizzare anche un datario o un numeratore?

Si certo. Esistono modelli con la piastra personalizzabile.

Posso portare un timbro sempre con me, senza sporcarmi?

Si, è possibile personalizzare i timbri tascabili. Sono dei timbri montati su una struttura che si chiude per non sporcare di inchiostro.
I formati disponibili sono:
14x38mm
18x47mm
21x57mm
58x25mm

Quando il cuscinetto si consuma devo rifare il timbro?

No, sarà sufficiente acquistare il cuscinetto di ricambio e sostituirlo per avere il timbro come nuovo.

Ho dei vecchi timbri che vorrei riutilizzare, è possibile?

Si, ma non è conveniente perché il costo della nuova gomma e del nuovo cuscinetto risulta di poco inferiore all’acquisto di un timbro totalmente nuovo.

Posso riutilizzare un cuscinetto vecchio ma ancora inchiostrato su un timbro nuovo?

No perché il cuscinetto ha impressa l’impronta del vecchio testo che ha stampato e nel utilizzarlo con una gomma diversa non sarà più in grado di inchiostrala completamente riproducendo un timbro di pessima qualità.

Che differenza c’è tra una rilegatrice a spirali manuale ed una elettrica?

La rilegatrice manuale perfora i fogli tramite un’azine manuale a mezzo del maniglione o della leva. Non deve spaventare perché la meccanica del sistema di foratura è proporzionata al numero dei fogli che la macchina può rilegare. Più fogli può rilegare più è forte il meccanismo di pressione, ma rimanendo sempre facilmente manovrabile. Non ci vuole Hulk, per capirci! La rilegatrice elettrica fora i fogli con un meccanismo attivato elettricamente per cui senza alcuno
sforzo.

Cosa devo valutare nella scelta della mia prossima rilegatrice a spirali?

Quanto spesso intendi usarla
Quanti fogli intendi rilegare al massimo del suo utilizzo.
Non tutte le rilegatrici sono in grado di aprire spirali di ogni diametro; possono anche forare tanti fogli contemporaneamente, ma se poi possono aprire solo spirali di medio diametro potrebbero non essere adatte allo scopo.

Cosa determina la robustezza di una plastificatrice?

Spesso banalmente il suo peso. Essendo uno strumento di sola meccanica, con il sistema di foratura ed il sistema di apertura della spirale, più pesa più è possibile che il meccanismo sia robusto. Il peso aiuta anche a far si che durante la foratura la macchina resti ferma nella sua posizione. Ci sono rilegatrici da pochi soldi e che pesano meno di 2 kg. Vanno benissimo, ma se dovete farne un uso sporadico e con spirali piccolissime

Posso rilegare solo con le spirali?

Si, ma esistono macchine che permettono di usare sia la spirale plastica che quella di metallo.
Le COMBI hanno la doppia funzione: manuale ed elettrica

Cosa devo valutare nella scelta di un distruggidocumenti?

1. Devi innanzi tutto capire che tipo di utilizzatore sei.
I distruggidocumenti (da qui DD) si possono suddividere in tre categorie:

  • Ad uso domestico cioè per chi deve distruggere pochi fogli e saltuariamente
  • Ad uso ufficio fino a 10 persone cioè per chi deve distruggere documenti con una certa costanza
  • Ad uso aziendale oltre le 10 persone cioè chi deve distruggere grosse quantità di fogli e
    piuttosto spesso.

2. Devi decidere che tipo di sicurezza hai bisogno.
Il livello di sicurezza dipende dal frammento che rimane a fina lavoro del tuo DD.
In ordine crescente:

  • Taglio a strisce P-2 produce strisce di superficie inferiori o uguali a 800mm2 con una larghezza di circa 6mm
  • Taglio a strisce P-3 produce strisce di superficie inferiori o uguali a 320mm2 con una larghezza di circa 2mm
  • Taglio a frammenti P-4 produce frammenti di superficie inferiori o uguali a 160mm2 con una larghezza di circa 4×40 mm
  • Taglio a frammenti P-5 produce frammenti di superficie inferiori o uguali a 30mm2 con una larghezza di circa 2×15 mm
  • Taglio a frammenti P-6 produce frammenti di superficie inferiori o uguali a 10mm2 con una larghezza di circa 2×5 mm
  • Taglio a frammenti P-7 produce frammenti di superficie inferiori o uguali a 0.8mm2

3. Devi capire quanto tempo vuoi dedicare alla distruzione.

I modelli più piccoli distruggono pochi fogli alla volta, con un ciclo di lavoro breve ed un ciclo di stand by lungo.

Si parte da 6 fogli alla volta per i modelli domestici fino a circa 25 fogli per i modelli aziendali.

Se non vuoi doverti preoccupare di perdere tempo a fornire i fogli manualmente esistono i modelli automatici o auto-feed.

Sarà possibile inserire in un cassetto di raccolta da 50 fino a 825 fogli circa, a seconda del modello e gestiranno da soli la mole di lavoro che gli proponi, gestendo i tempi di lavoro in autonomia. Dovrai riempire di nuovo il cassetto quando si sarà svuotato

4. Devi sapere che il cestino di raccolta dei documenti distrutti va svuotato quando è pieno.

Più è piccola la capienza del cestino di raccolta più spesso andrà svuotato.
Il sovraccarico del cestino potrebbe creare problemi alla tua macchina obbligandoti ad anticipare i tempi di manutenzione.

5. Che manutenzioni necessita un DD?

Se lo tratti bene, molto poca.
Svuota sempre il cestino di raccolta ed elimina eventuali frammenti rimasti tra le lame.
Potrebbe aiutare una leggera soffiata con aria compressa.
Ricordati ogni tanto e lubrificare le lame con un olio dedicato.
Esistono, oltre alle classiche boccette do ilio raffinato, dei fogli lubrificati che rendono molto semplice la manutenzione. Sarà sufficiente far passare uni di questi fogli tra le lame, come se fosse un foglio di carta e la manutenzione sarà completa.